Drum Circle a Casa Immacolata
Poche parole per descrivere il Drum Circle: “una vibrazione che va dritta al cuore”. E’ l’omonimo sito a scriverlo. Poi però si legge che spiegare il Drum Circle a parole è quasi impossibile.
Lo definiscono “un evento ritmico” nel quale un gruppo di persone si riunisce per creare musica.
La tecnica prevede che i partecipanti si dispongano in cerchio e attraverso l’aiuto di un facilitatore, una sorta di “direttore d’orchestra”, creino ritmi improvvisati utilizzando tamburi e percussioni di ogni tipo.
Vi può prendere parte chiunque: persone di qualsiasi età, genere, provenienza, religione e cultura, e soprattutto al di là del livello di esperienza musicale.
Certo è che aziende, scuole, strutture riabilitative (e non solo) utilizzano il metodo Drum Circle per risolvere problematiche presenti nei gruppi. Nelle scuole, ad esempio, è stato applicato per risolvere problemi legati al bullismo; così come è stato applicato anche in comunità di tossicodipendenti. L’obiettivo è ben preciso: condividere la propria energia vitale attraverso il ritmo e le vibrazioni coinvolgenti delle percussioni.
Il dato è oggettivo: aiuta a ridurre lo stress, rafforza la fiducia relazionale e genera un impatto emotivo salutare. Tutto ciò “grazie alla condivisione con gli altri di quello che è un linguaggio universale riconosciuto da tutti: il ritmo”.
Cristina e Sara, le due facilitatrici, arrivano a Casa Immacolata cariche di strumenti provenienti da tutto il mondo. Vi entrano in punta di piedi, accolgono i ragazzi come se fossero le loro madri o le loro sorelle. E i ragazzi lo percepiscono immediatamente. Percepiscono che non si tratta di una lezione di musica, non c’è un insegnante e non ci sono spettatori ma “ciascun partecipante è parte della performance”.
Nell’arco di tempo a disposizione i ragazzi si lasciano coinvolgere, suonano con tutta l’energia che hanno in corpo. Si guardano tra di loro, alcuni ridono nel vedersi in quelle vesti, ma poi tutti assieme si lasciano travolgere da una grande energia. Che li aiuta a lasciare alle spalle tutto quello che hanno vissuto prima di arrivare in Italia. Ecco allora che nella grande sala polifunzionale rimbomba il suono di tante mani. Mani che battono con forza tamburi, tamburelli, sonagli, congas, maracas, cabasa, manes; mani che agitano bastoni della pioggia, hallintar e tanti altri strumenti dalla provenienza più disparata.
I minuti passano veloci, Cristina e Sara giungono al termine dell’evento ritmico e quasi nessuno si è accorto del tempo che è passato. I ragazzi salutano contenti e tornano nelle loro stanze. Ce n’è uno però che non se ne vorrebbe andare. L’italiano lo mastica poco, ma nei suoi occhi c’è tutta la sua gratitudine per quella performance di cui è stato parte integrante. Nel suo abbraccio c’è un muto ringraziamento per quegli istanti di libertà, per quegli attimi di unione tra esseri umani.
Info Drum Circle https://drumcircle.it/
Arthur Hull: Drum Circle spirit https://www.drumcirclespirit.it/arthur-hull/
Associazione Luce in Collina – Povoletto (Ud) https://www.instagram.com/luceincollina/
ARTICOLO di Lorenzo Baldo