L’articolo 1 dello Statuto della Casa recita: “L’Opera si propone di educare, addestrare alla professione, assistere ed inserire nella società i giovani disadattati o irregolari del comportamento che presentino problemi educativi speciali e versino in stato di bisogno.Gli scopi suddetti vengono realizzati nello spirito dei valori sociali del “Cristianesimo”.
La “Casa” ospita attualmente un numero rilevante di stranieri, per la maggior parte “minori non accompagnati” extracomunitari trovati sul territorio della provincia di Udine. Secondo la Convenzione di New York che tutela il fanciullo, un minore trovato sul territorio senza genitori, o chi ne fa le veci, deve essere preso in carico dall’amministrazione comunale, alla quale viene affidato; e quest’ultima incarica la “Casa” di prendersene cura, sulla base di convenzioni che rispecchiano una identità di vedute sui risultati da conseguire con “l’accoglienza”, che non deve significare solamente un posto per vitto ed alloggio. Questi ragazzi, dopo aver frequentato inizialmente un corso di alfabetizzazione all’interno della “Casa”, quando conoscono sufficientemente la lingua italiana, possono iscriversi ai corsi professionali organizzati sia all’interno della “Casa” stessa, sia da altri Enti presenti sul territorio; alla fine di questo iter, vengono aiutati nella ricerca di un contratto di lavoro.
Psicologi, psichiatri, medici, operatori sociali, persone sensibili, volontari agiscono quotidianamente assieme agli operatori di “Casa dell’Immacolata” seriamente motivati per la messa a punto degli stati d’animo che l’ospite vive e per la scelta di intervento di cui egli può aver bisogno.
Oltre alla “organizzazione dei corsi di formazione professionale” per un futuro sbocco lavorativo dei giovani, assume grande rilevanza “l’organizzazione del tempo libero” in varie attività ricreative e culturali, con il coinvolgimento possibilmente anche di giovani all’esterno della “Casa” e la collaborazione dei responsabili della comunità parrocchiale del quartiere.